Il tipo di colazione incide sul rendimento scolastico della giornata degli studenti

FONTE: Corriere della Sera

AUTORE: Silvia Turin

DATA: 3 maggio 2024

Una ricerca in Australia ha dimostrato che chi sceglie cibi malsani ha meno concentrazione e punteggi più bassi nei test, pari a chi non mangia nulla la mattina

La colazione è il carburante di cui il cervello e il corpo hanno bisogno per iniziare le proprie attività e funzionare al meglio durante la giornata.
Molti studi si sono concentrati su quale sia la colazione ideale e se sia necessario farla sempre.

Lo studio

Una nuova ricerca condotta da team prevenienti da tre diverse Università australiane e pubblicata da poco sul Journal of School Psychology, ha voluto mostrare i differenti impatti di tre tipi di colazione sulla motivazione degli studenti ad apprendere e sul loro rendimento, «scattando» in pratica un’istantanea di una giornata nella vita degli studenti.
Gli alunni presi in esame erano 648 australiani di scuola superiore provenienti da cinque istituti privati del Nuovo Galles del Sud. Due di queste scuole erano scuole maschili, due femminili e una mista. Gli studenti avevano un’età media di 13-14 anni.
Le abitudini alimentari messe a confronto hanno esaminato tre tipi di colazione:

  • una colazione definita «sana» secondo le linee guida dietetiche australiane pubblicate dal National Health;
  • una «malsana»;
  • una colazione totalmente saltata.

I test su scienze 

La colazione sana era composta, ad esempio, da pane tostato integrale con uova o carne magra, o yogurt a basso contenuto di grassi e a basso contenuto di zucchero, o yogurt naturale, muesli di avena con latte magro o frutta. L’opzione malsana era composta perlopiù da cibi e snack confezionati ricchi di grassi saturi, cibi e bevande ad alto contenuto di zucchero (ad esempio prodotti da forno dolci e bevande energetiche o zuccherate) o di sale.

I risultati scolastici sono stati valutati il giorno stesso della colazione durante le lezioni di scienze con questionari sulla motivazione, compreso quanto i ragazzi fossero sicuri nello svolgere i compiti di scienze, quanto apprezzassero la materia e quanto si concentrassero sull'apprendimento. Gli studenti hanno anche svolto un test basato sui contenuti del programma di scienze (in precedenza i ricercatori erano stati informati dei risultati precedenti degli alunni nella stessa materia).

I risultati

L’analisi ha riscontrato che gli studenti che avevano fatto una colazione sana la mattina dello studio avevano poi dimostrato livelli più elevati di motivazione e risultati.
Gli studenti che non avevano fatto colazione avevano avuto livelli più bassi. Più sorprendente: gli studenti che avevano l’abitudine di una colazione malsana avevano avuto risultati altrettanto bassi di coloro i quali non avevano mangiato nulla.

 

Le linee guida italiane 

Fare colazione è considerato uno stile di vita salutare tanto che è raccomandato in tutte le linee guida per una sana alimentazione, tra cui quelle italiane.
Una precedente revisione della letteratura scientifica su effetti cognitivi e performance scolastica associati alla prima colazione aveva mostrato in genere migliori risultati per memoria visiva, logica e creatività in presenza di apporti energetici per la prima colazione maggiori del 20% dell’energia totale della giornata (ne abbiamo parlato QUI).

La Società Italiana di Nutrizione Umana e quella di Scienze della Alimentazione hanno proposto alcuni esempi di colazioni equilibrate adatte ai bambini/ragazzi:

  1. una tazza di latte con un cucchiaino di cacao, biscotti frollini oppure cereali da prima colazione, un frutto fresco;
  2. uno yogurt, cereali da prima colazione, frutta fresca e frutta secca a guscio;
  3. una tazza di latte, un toast, un frutto;
  4. una spremuta di frutta fresca, una fetta di pane con ricotta e pomodoro.

Quando il miglior maestro è il compagno di banco

FONTE: la Repubblica.it

AUTORE: ALESSIA MANFREDI

DATA: 22 settembre 2011

Si chiama peer tutoring: un alunno coetaneo o leggermente più grande aiuta un bambino nello studio con benefici notevoli per entrambi sia per l'apprendimento che per la capacità di relazione. Uno studio inglese fa il punto sui risultati di una sperimentazione su larga scala, suggerendo l'adozione del metodo su scala nazionale.

tutoria-alla-pari

GIOCANO insieme, condividono banchi, ricreazioni e merende, emozioni ed ansie. Ma sono anche capaci di aiutarsi nello studio in modo sorprendente. E se il miglior maestro fosse un compagno di scuola? A fare il punto sui vantaggi del peer tutoring - tutorato fra pari - è uno studio inglese che analizza i risultati di un progetto sul larga scala, il più ampio finora condotto, in 129 scuole primarie in Scozia nell'arco di due anni. Da cui emerge che bambini piccoli, già dai sei-otto anni, possono beneficiare notevolmente dall'aiuto di un compagno più preparato, coetaneo o un po' più grande, che studi con loro: bastano 20 minuti a settimana a fare la differenza. 

E i risultati sono anche superiori a quelli ottenuti con metodi ben più dispendiosi, argomento chiave in tempi di tagli che non risparmiano neppure le scuole Oltremanica. Particolarmente appetibili, poi, perché lo schema è facilmente realizzabile, tanto da spingere gli autori dello studio a suggerire di applicarlo su scala nazionale come valida forma di sostegno al lavoro di insegnanti e assistenti scolastici. 

Se è un compagno ad aiutarlo nella lettura o nei compiti di matematica, un bambino impara meglio. Il peer tutoring, spiegano Peter Tymms, della School of Education della Durham University 1, e colleghi, è una forma specifica di apprendimento fra pari. Con una struttura precisa, a due, in cui uno studente più preparato fa da tutor all'altro, che può essere suo.