Responsabilizzarli senza punizioni drastiche. Favorire il movimento e la socializzazione e a tavola televisione spenta
No assoluto al fumo, sì ad «aiutini» in pillola a base di ferro, folati e vitamine. Una brava mamma si riconosce già dal pancione, anzi ancora prima: dagli stili di vita che segue e da come si prepara al primo appuntamento con il suo bebè. «La prevenzione parte da molto prima della nascita» è il primo comandamento degli esperti riuniti da giovedì fino al 18 novembre a «Milanopediatria», congresso biennale ospitato nel capoluogo lombardo. «Nutrizione, genetica, ambiente per l'educazione alla salute» è il focus dell'edizione 2012, con tanti temi in agenda e un regalo alle famiglie: il Decalogo per i genitori, che domenica sono invitati a partecipare al summit insieme agli esperti. Le porte sono aperte all'Hotel Executive di via Sturzo. Il Decalogo è una sorta di «istruzioni per l'uso» per «aiutare mamma e papà nel loro compito di seguire i bambini a 360 gradi - spiega Marcello Giovannini, presidente di Milanopediatria - Non solo sotto il profilo sanitario ma anche intellettivo e comportamentale».
Ecco quindi le 10 regole d'oro del genitore modello:
1) «La prevenzione parte da molto prima della nascita», insegnano i pediatri. Lo stile di vita della donna, in gravidanza e durante l'allattamento ma ancora prima, per tutta la vita fertile, può infatti fare la differenza «nella vita del futuro individuo, dal feto all'adolescente», a più livelli: la mamma può infatti condizionare il quoziente intellettivo del bebè, l'indice di massa corporea, la tolleranza glucidica, la probabilità di malattie. Quindi no al fumo in gravidanza (riduce i livelli di colesterolo buono; Hdl, accelera la marcia dell'aterosclerosi e aumenta il rischio di ipertensione); occhio al peso e sì agli integratori ad hoc.
2) «Promuovere l'attività motoria. Ogni giorno - raccomandano i pediatri - il bambino dovrebbe fare 45-60 minuti di attività aerobica moderata e prolungata: per esempio andare a scuola a piedi, camminare a passo svelto, fare le scale, giocare a palla, saltare la corda, andare in bicicletta, sui pattini, sullo skateboard, meglio se con gli amici. In questo modo si ridurrà il tempo che trascorre davanti a tv e computer (non superare comunque i 60-90 minuti al giorno) e si creeranno le opportunità per mantenere l'esercizio e favorire il dispendio di energia».
3) «Osservare ritmi regolari, mantenendo 4-5 pasti al giorno. I bambini hanno bisogno di una ricca prima colazione, che non dovrebbe mai essere saltata (latticini, come latte o yogurt, carboidrati come cereali, pane, fette biscottate, muesli, biscotti secchi e frutta, che può essere sostituita con della marmellata); uno spuntino a metà mattina, il pranzo (che deve essere il pasto principale della giornata), la merenda e una cena leggera. È importante che le giornate siano sempre impostate in maniera metodica, con gli stessi orari e i giusti tempi da dedicare ai pasti. I ritmi spesso frenetici dei genitori, la scarsa disponibilità di tempo libero e le tentazioni offerte dalla televisione, portano spesso i bambini a imitare le abitudini dei grandi, andando per esempio a letto in tarda serata. È invece necessario assicurare al bambino un numero adeguato di ore di sonno», ammoniscono gli esperti.
4) «Pranzo e cena devono saziare ed essere pasti completi. Meglio optare per un piatto unico, costituito da pasta o riso (conditi con carne, pesce, legumi, formaggio, uova), verdura e frutta di stagione oppure per un primo, costituito da pasta o riso conditi con verdura, e un secondo come carne, pesce, legumi, formaggio o uova. Da non dimenticare verdura e frutta di stagione, preziose per l'apporto di vitamine e sali minerali, che devono essere introdotte due volte al giorno. È importante inoltre che l'alimentazione sia variata, affinché il bambino possa familiarizzare con i vari sapori. Altrettanto utile è coinvolgerlo attivamente nella preparazione dei cibi».
5) «Favorire momenti di socializzazione con gli altri bambini e momenti di svago all'aria aperta. La tendenza dei bambini di oggi è di stare spesso tra le mura domestiche o in luoghi chiusi». Invece per i pediatri «è utile stimolarli ad apprezzare i classici giochi di gruppo, le varie forme della natura e il piacere di scoprire le caratteristiche paesaggistiche della zona in cui vivono o di quelle che hanno occasione di visitare. Anche la riscoperta di alimenti, abitudini e tradizioni locali è utile per rafforzare il legame con il territorio e promuovere cultura e sensibilità al rispetto dell'ambiente».
6) «Riservare ogni giorno del tempo per commentare le esperienze o i fatti accaduti. La tavola, per esempio, può diventare una sede di ritrovo di tutta la famiglia. La televisione dovrebbe essere spenta e non dovrebbero esserci altre fonti di distrazione, in modo da parlare liberamente della giornata. Il bambino dovrebbe essere invitato a raccontare le attività svolte all'asilo o a scuola, i suoi rapporti con gli amici e, se è sufficientemente grande e interessato, è utile affrontare argomenti di salute o attualità che lo riguardano direttamente (per esempio l'inquinamento, la prevenzione dei piccoli traumi, semplici indicazioni di primo soccorso e così via)».
7) «Dedicare tempo al gioco e stabilire regole condivise con il bambino. Il gioco può essere considerato a tutte le età «nutrimento per la mente». Non è importante vincere né tantomeno raggiungere un determinato obiettivo - puntualizzando i medici dei bimbi - quanto incentivare alla creatività e alla libera espressione di pensieri, iniziative e movimenti. Anche la tipologia di gioco dovrebbe essere di volta in volta diversa, dall'attività ideativa e astratta (per esempio giochi di memoria e abilità) a quella costruttiva, scoprendo per esempio materiali nuovi. Il gioco, inoltre, impone delle regole che devono essere preventivamente conosciute da tutti i partecipanti e per questo motivo consente anche ai genitori di stabilire insieme al bambino norme comportamentali e di 'contrattarè con lui eventuali sue richieste o eccezioni occasionali».
8) «Aiutare il bambino a esprimere i propri sentimenti e ad accettare le eventuali frustrazioni. Sentimenti repressi o non manifestati per timore che vengano recepiti come segnali di debolezza dai genitori o aspettative eccessive da parte di questi ultimi - avvertono i pediatri - favoriscono nei bambini timidezza, insicurezza e ansia, insinuando parallelamente conflitti, desiderio di primeggiare, spirito di agonismo e scarsa tolleranza nei confronti delle proprie fragilità e di quelle altrui». Il consiglio è di «abituare il bambino a esaminare le proprie reazioni comportamentali e a riflettere sui tratti più spinosi del proprio carattere, stimolando il senso di autocritica e un'obiettività di giudizio nei confronti degli altri e delle vicende quotidiane. Il bambino deve sentirsi compreso e supportato e non deve farsi alcun genere di problema a riferire ai familiari esperienze o difficoltà incontrate al di fuori dell'ambiente domestico».
9) «Evitare metodi di punizione drastici - raccomandano ancora gli esperti - ma intervenire valorizzando sempre le qualità positive per accrescere l'autostima. I bambini sono molto recettivi: un clima di costante minaccia quale deterrente ai loro comportamenti meno graditi o il ricorso a sistemi coercitivi da un lato favoriscono l'insicurezza e dall'altro alimentano l'aggressività. Il bambino, indipendentemente dall'età, dovrebbe invece trovare nell'adulto comprensione e rassicurazione. Andrebbe responsabilizzato in proporzione alle sue capacità di affrontare un determinato impegno. Il principale ruolo dei genitori è infatti quello di trasmettere modelli comportamentali corretti, aiutando il bambino a ottimizzare le proprie inclinazioni naturali e a impegnarsi al meglio anche nelle attività per le quali si sente meno portato».
10) Infine, l'ultima regola è «effettuare i bilanci di salute e le visite pianificate dal pediatra. La medicina di oggi, soprattutto nell'età infantile, è prevalentemente orientata alla prevenzione. I bilanci di salute sono proprio le migliori opportunità per una valutazione generale dello stato di salute, della crescita, di alcune importanti funzioni (per esempio vista e udito) e del raggiungimento delle varie tappe dello sviluppo neuromotorio e psichico. Sarà il pediatra a valutare, caso per caso, al di là delle visite standard, l'opportunità di eseguire ulteriori controlli o di prescrivere esami specifici».