Allarme dei pediatri: troppo tempo sui social favorisce la depressione negli under 18

FONTE: Corriere della Sera

AUTORE: Alessandro Vinci

DATA: 22 novembre 2022

È quanto emerge da una revisione della letteratura scientifica condotta dalla Società Italiana di Pediatria. Tra i problemi più segnalati dai 68 lavori presi in esame anche cyberbullismo e disturbi alimentari

Più tempo i ragazzi trascorrono sui social network, più alto è il rischio che sviluppino sintomi depressivi. Questa la conclusione a cui è giunta una nuova revisione della letteratura scientifica condotta dalla Società Italiana di Pediatria (Sip) e pubblicata sull’International Journal of environmental research of pubblic health. Basato sull’analisi di 68 ricerche condotte sul tema dal 2004 al 2022, il lavoro ha infatti riscontrato in 19 di esse – il 27% del totale – una «associazione significativa» tra depressione under 18 e uso di piattaforme come Facebook, Instagram, TikTok e consimili.

 

Mancanza di interazioni sociali

«Non è ancora chiaro se l’uso dei social porti a una maggiore depressione o se questi sintomi depressivi inducano le persone a cercare di più i social media – ha precisato in una nota ufficiale il consigliere nazionale Sip Rino Agostiniani –. Quello che però emerge in maniera inequivocabile è che più tempo bambini e adolescenti passano sui dispositivi digitali, più alti livelli di depressione vengono segnalati. E ciò avviene senza grandi distinzioni geografiche: dalla Svezia all’Egitto». Quali i fattori alla base di un simile fenomeno? Anzitutto la mancanza di interazioni sociali nel mondo reale: «La depressione – ha illustrato sul punto la consigliera nazionale Elena Bozzola – è collegata a un rapido aumento della comunicazione digitale e degli spazi virtuali che sostituiscono il contatto faccia a faccia con uso eccessivo dello smartphone e delle chat online». Da qui il senso di solitudine troppo spesso avvertito da bambini e adolescenti – specie ai tempi del Covid-19 –, che rischia peraltro di essere amplificato dai futuri sviluppi del Metaverso.

 

Allarme disturbi alimentari

Tra i problemi emersi più di frequente dalla revisione curata dalla Sip, anche l’influenza dei social sui disturbi dell’alimentazione. Da un lato è infatti emerso che sul web i bambini «sono esposti alla commercializzazione di cibi malsani, che inducono a comportamenti non salutari» (e «le piattaforme di social media si sono dimostrate inefficaci nel proteggerli dal marketing di cibo spazzatura»), dall’altro che «i social sono un fattore di rischio per i messaggi pro-anoressia». Anche in questo caso, temi diventati più che mai d’attualità durante l’emergenza pandemica.