Il cervello dei bambini è più sensibile alle radiazioni del Wi-Fi

FONTE: Corriere della Sera

AUTORE: Redazione Salute Online

DATA: 14 gennaio 2015

Uno studio lancia l’allarme sull’uso dei tablet da parte dei più piccoli. In realtà l’argomento è controverso: le onde Wi-Fi hanno una potenza molto bassa

 

Il cervello dei bambini è più sensibile al Wi-Fi perché i loro tessuti assorbono più radiazioni di quelli degli adulti. Lo sostiene un rapporto, pubblicato sul Journal of Microscopy e Ultrastructure, che sta facendo il giro del mondo e suggerisce a mamme e papà di limitare l’esposizione della prole al Wi-Fi.

Lo studio

Lo studio sostiene che, siccome i crani dei bambini sono più sottili e la loro dimensione relativa è più piccola, sono più a rischio rispetto agli adulti quando esposti alle radiazioni come a qualsiasi altro agente cancerogeno. E le onde emesse dal Wi-Fi potrebbero provocare la degenerazione della guaina mielinica protettiva che circonda i neuroni cerebrali. Infine ricorda che le stesse case produttrici di computer portatili e tablet suggeriscono di non superare la distanza minima dal corpo di 20 cm e raccomanda alle donne incinte di non portare addosso, nei vestiti o in tasca, i telefoni cellulari.

Wi-Fi ha una potenza radio molto bassa

Il rapporto in realtà è controverso come lo è l’argomento dei danni causati dalle radiazioni emesse dal Wi-Fi, che sono quelle trasmesse da televisori, forni a microonde e telefoni cellulari. Per fare un paragone: l’intensità della radiazione Wi-Fi però è 100 mila volte inferiore a quella di un forno a microonde domestico. Queste radiazioni quindi aumentano sì la temperatura dei tessuti esposti, ma a livelli molto elevati di esposizione: la cosiddetta “interazione termica”. 
La britannica Health Protection Agency in particolare sta monitorando da tempo la sicurezza del Wi-Fi. Secondo gli ultimi dati i segnali radio emessi dai dispositivi hanno una potenza molto bassa: per esempio sedere vicino a un dispositivo Wi-Fi per un anno intero equivale a ricevere la stessa dose di onde radio di una chiamata di 20 minuti al telefonino.