FONTE: Corriere della Sera
AUTORE: Simona Marchetti
DATA: 20 febbraio 2020
La dipendenza da smartphone ci cambia davvero il cervello
Uno studio, condotto da un gruppo di scienziati della Heidelberg University, analizzando le immagini delle risonanze magnetiche di 48 individui ha evidenziato una riduzione del volume della materia grigia in alcune parti chiave dell'organo
La dipendenza da smartphone altera fisicamente il cervello, variandone forma e dimensioni in un modo simile a quanto succede per un tossicodipendente. Lo dimostra un recente studio - il primo a fornire una prova fisica del legame fra l’utilizzo dello smartphone e le alterazioni fisiche che avvengono nel cervello - pubblicato sulla rivista Addictive Behaviors e condotto da un gruppo di scienziati della Heidelberg University tedesca. Esaminando le immagini scattate da uno scanner per la risonanza magnetica su 48 persone (22 con dipendenza da smartphone e 26 senza alcuna dipendenza), i ricercatori hanno notato una riduzione del volume della materia grigia in alcune parti chiave del cervello nei soggetti con il disturbo (un effetto analogo a quello registrato nella mente di chi è dipendente da sostanze), a cui si accompagnava anche una minore attività cerebrale rispetto alle persone senza dipendenze.
Smartphone innocui?
«Gli individui con dipendenza da smartphone hanno evidenziato un volume più ridotto della materia grigia nell’insula anteriore sinistra e nella corteccia temporale inferiore e paraippocampale», scrivono gli autori, sottolineando come la diminuzione di materia grigia in una di queste aree, ovvero nell’insula, fosse stata precedentemente collegata alla dipendenza di sostanze. Il concetto di innocuità degli smartphone - concludono - «è da rivedere, perlomeno nei soggetti che potrebbero essere a rischio maggiore di sviluppare comportamenti di dipendenza».