Disabili in classe? Sì, ma con docenti preparati

FONTE: Corriere della Sera

AUTORE: Federica Mormando

DATA: 24 marzo 2014

 

 Nel 1977 si comincia a parlare dei diritti dei disabili e si decreta che siano tutti inseriti nelle classi comuni. Quindi si pensa che l’ambiente sintono con la maggioranza dei bambini sia il migliore per tutti. Non ci si è accorti che per un bambino autistico i rumori e la molteplicità di stimoli di una classe «normale» sono terrorizzanti. Che un piccolo con ritardo cognitivo è umiliato dal non poter seguire il percorso degli altri. Che gli stili relazionali sono relativi alla struttura psichica e che quelli «normali» possono sconvolgere bambini con disturbi della personalità.

Infatti sono molte le classi con bambini che saltano sui banchi, urlano, picchiano, pur non essendo bulli.
Non si è dato peso all’evidenza che, rallentando il ritmo dell’insegnamento, si negano possibilità di apprendimento ai normali e a quelli ad alto potenziale intellettivo.

E neppure agli insegnanti, per cui può essere impossibile insegnare bene in una classe in cui i disabili sono del tipo sopra citato.

Per risolvere tutto spunta l’insegnante di sostegno. Definito per la classe, non per il singolo caso.

Senza entrare nel merito della loro preparazione, i «sostegni» lavorano in un ambiente generalmente non sintono con i ragazzi di cui dovrebbero occuparsi, e per sostenere loro, la classe e anche se stessi spesso se li portano fuori. In aule apposite? Più spesso nei corridoi, non per colpa loro.

La confusione di pari opportunità con identiche opportunità ha come punto di partenza e conseguenza la negazione dell’individualità. I bisogni di un bambino «normale» sono profondamente diversi da quelli di un bambino con grave ritardo cognitivo, o asperger, o iperattivo. E diversi da quelli di un bambino ad alto o altissimo potenziale intellettivo.

In conclusione, questa scuola non dà a nessuno quanto promette e deve. Il disagio è evidente a chiunque frequenti in modo consapevole molti bambini. I disabili sono a disagio, non imparano quanto potrebbero, né in cultura né in abilità relazionali, e la loro autostima ne è ferita.

Il disagio si fa più evidente nei casi di disabilità specifica, per i quali erano stati messi a punto metodi  atti a permettere loro di comunicare  nel modo più adeguato possibile. Parlo dei sordi, oggi detti non udenti – e dei ciechi – oggi detti non vedenti. I primi isolati in classi di udenti, visto che è mancata loro la possibilità di rapporto e comunicazione con gli altri bambini sordi, e relativo scambio di esperienze ed emozioni, essenziali per lo sviluppo cognitivo e psicologico, linguistico e sociale.

Ricordo di essermi accorta, molti anni fa, che un architetto era sordo soltanto quando gli ho parlato dietro le spalle, tanto era perfetta la sua lettura labiale. Oggi si va diffondendo la «lingua dei segni», che permette ai sordi di comunicare solo con chi la conosce, oltre che di capire i TG. Stesso problema per i non vedenti, una volta perfetti conoscitori del braille, forse qualcuno ricorda i centralinisti perfetti nel loro lavoro.

Quanto ai bambini ad altissimo potenziale intellettivo, sono frustrati e depressi perché per loro, non esiste ancora nulla nelle scuole. Così, camuffata da uguaglianza, la negazione del diverso persiste.

Eppure sarebbe possibile una scuola in cui gruppi di allievi possano riunirsi per competenza e livello, in spazi differenziati sia per aree del sapere sia per tipologia dei bambini. I momenti di apprendimento devono rispettare le possibilità, i tempi e i modi di ognuno.

In questa scuola che non c’è, esistono momenti comuni, cui non devono essere obbligati quelli che non o mal li sopportano, dedicati non all’apprendimento, ma alle relazioni e al riconoscimento, lì sì, delle diverse abilità.

 

La Dott.ssa Federica Normando è una psichiatra e psicoterapeuta che offre consulenze a bambini, adolescenti e adulti per disturbi psichici di diversa origine e tipologia, dai problemi di coppia, alla prevenzione dell'Alzheimer, fino ai disturbi di natura alimentare.

 

In particolare la Dott.ssa Mormando è specializzata nell'individuazione e nella gestione della superdotazione e della precocità intellettiva infantile e si occupa di problemi scolastici e di orientamento professionale.

Giornalista pubblicista, la Dott.ssa organizza seminari e corsi per genitori e insegnanti e si occupa di didattica personalizzata.

 

MORMANDO DR.SSA FEDERICA - EUROTALENT - PSICHIATRA PSICOANALISTA - VIA CAVALIERI BONAVENTURA 8 - 20121 - MILANO (MI) 
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